Un team di ricercatori dell’ENEA ha sviluppato un nuovo approccio per prevedere l’area di propagazione e l’intensità delle colate rapide, un particolare tipo di frane veloci altamente distruttivo, e sta testando nuove metodologie per stimarne le soglie di innesco in base al contenuto di acqua dei terreni di copertura. Le innovazioni volte al la produzione di carte di pericolosità più dettagliate rispetto a quelle attualmente in uso, utili per la gestione delle allerte nei sistemi di protezione civile e la pianificazione territoriale, sono il risultato di oltre venti anni di studi geomorfologici sulle colate rapide condotti sul campo dai ricercatori ENEA; tra i più importanti, quelli a supporto della Protezione Civile a seguito dei fenomeni franosi del 2009 in Sicilia, dove sono stati eseguiti sopralluoghi, campagne d’indagini e studi scaturiti nella realizzazione di carte di pericolosità da frana, successivamente recepite all’interno del Piano Regolatore Generale di Messina del 2015.